venerdì 23 novembre 2007

THE WOMBATS INTERWIEV

Sono le cinque e mezza del pomeriggio, e ci troviamo persi tra le strade di Bologna in cerca del Covo, dobbiamo intervistare i Wombats e per poco non perdiamo l'appuntamento. Grazie a un po' di fortuna ci ritroviamo dentro il Covo in una sala verde seduti al tavolo con Matthew, frontman dei Wombats....


D: Ciao Matthew, come va? Ieri sera avete suonato a Milano, come è stato?
R: Ciao, tutto bene; ieri è stata una serata incredibile, eravamo abbastanza stanchi, abbiamo iniziato alle 00.30 e dopo poco vedevamo la gente pogare e partecipare molto attivamente allo show. C'era gente che si buttava sopra gli altri, altri finivano contro i muri.....il clima era totalmente pazzo.
D: E l'Italia ti piace?
R: Si, c'ero già stato molte volte in vacanza a Firenze, Napoli e Roma; poi la pasta qui è una delizia...
D: Lo sai che stasera suonano gli Editors sempre qui a Bologna?
R: No, che sfiga, nessuno ce lo aveva detto.
D: Ti piacciono gli Editors?
R: No, ultimamente preferisco gli Interpol.
D: Diciamo che voi siete una grande novità del 2007, come ti senti?
R: Beh non siamo proprio gli unici, ci sono molti altri gruppi che apprezziamo e che durante il 2007 sono cresciuti e hanno riscosso molto successo in Inghilterra come Kate Nash e i Pigeon Detectives, mi piacciono loro.
D: Ho letto che in Inghilterra ti hanno dato del comico....
R: Sì, è stato il Guardian, nella stessa intervista mi hanno dato dell' Anti-Hero, probabilmente sarà per i capelli che ho.....Sticks & Stones Will Break My Bones, But Words Will Never Harm Me...( le bastonate mi romperanno le ossa, ma le parole non mi fanno ne caldo ne freddo; tipica frase inglese)
D: Ci sono molte cose che incuriosiscono il pubblico, soprattutto il nome: Wombats, come mai questa scelta?
R: Di solito nel gruppo ci chiamavamo l'un l'altro "hey you wombat!", e una sera che dovevamo suonare e non avevamo ancora nessun nome per la band, decisimo in poco tempo The Wombats. Abbiamo anche dei soprannomi da animali: Cane, Topo e Volpe.
D: Nelle vostre canzoni parlate molto di ragazze, del Natale, come avviene il processo di songwriting?
R: Le scrivo io, quasi sempre i testi parlano di esperienze che abbiamo passato, naturalmente le ingrandisco un po', se no non sono interessanti. Potrei dire che gli aggiungo quel charm in più tanto per incuriosire. E' da Febbraio che non scrivo più e ora ho paura di dover riniziare.
D: Avete già fatto un tour in Usa, e uno in Giappone cosa è successo realmente in quest ultimo?
R: Guarda già da quando siamo arrivati volevamo solo dormire per colpa del fuso orario, poi il posto non ci piaceva affatto. Abbiamo avuto abbastanza successo in Giappone ma quello che pochi sanno è che abbiamo registrato un cd per una etichetta giapponese, che ci ha dato 1000 sterline e ci ha salutati; cosa me ne faccio di 1000 sterline? Le tiro sul muro o giù dalla finestra? Che delusione.
D: Ho sentito anche che andavate all'istituto di Belle Arti di Paul McCartney, lo avete mai incontrato?
R: Sì, è un vero gentleman, molto socievole e educato, è venuto a farci un paio di lezioni; l'ultima volta che lo ho visto era sempre al telefono, si era appena divorziato e aveva un sacco di cose noiose giuridiche da fare.
D: Tre parole per descrivere i Wombats?
R: Tecnicolor, Felice, Triste e Pop.
D: Che superpotere vorresti avere?
R: Vorrei essere invisibile, ora che sono famoso tutti mi vogliono parlare, offrire da bere e io nn vorrei altro che starmene un po' da solo ma non ci riesco. Questo mi succede soprattutto a Liverpool.
D: Cosa prevede il futuro per i Wombats?
R: Beh ora finiamo il tour Europeo, poi registriamo un programma per la tv francese a Parigi. A Dicembre invece avremo il nostro tour in Inghilterra e sarà completamente fuori di testa.
D: Bene, grazie Matthew.
R Grazie a voi, a stasera.

Domani metteremo sul sito le foto del concerto dei Wombats tenutosi al Covo.

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